1989: GIANNI MARTINO E RICCI AL SUCCESSO NELLA GIOSTRA DEI TRE
XVI TROFEO, L’ULTIMO DEL DECENNIO, E MARTINO TORNA ALLA VITTORIA DOPO 5 ANNI
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«PERSINO LE PIETRE TRASUDANO D’ANTICO»
Messere degli Accolti (nobile casata di Porta S. Spirito)
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AREZZO E I SUOI QUARTIERI…CORSA INFINITA NELL’IRIDE DEL TEMPO
Giostratori: giravolte, vis à vis, “stamping crack*”, quando i Portacolori vanno a “pull”.*) Termine inglese che identifica la fortuita rottura della lancia, conseguente all’impatto. (raddoppio del punteggio conseguito).
(Arch. Priv. Nasi/Vannuccini)
«Io vidi già cavalier muover campo,
e cominciare stormo e far lor mostra,
e tal volta partir per loro scampo…»
(Inferno XXII-1,2,3)
– Breve Nota Araldica: originari del 1300 e di fazione ghibellina, gli Accolti furono consorti dei Pazzi del Valdarno. Nel 1448 furono ammessi alla cittadinanza fiorentina e, nel 1462, fra i gonfalonieri di Arezzo. Gli Accolti ebbero attestazione di primo onore – “ab antiquo tempore” – solo nel 1628. (p.e. – 1977)
(Il capitano bianco-verde Sergio Nasi – per una premonizione felice e inconsapevole per ciò che sarà – si esprime dopo il 16° successo dedicato alla ‘drammaturgia’, riportato dal nostro Quartiere in Piazza Grande in occasione della Giostra di settembre. Per la Compagine aretina sarà, questa, la prima affermazione delle sette annoverate in sei anni consecutivi. Per i numeri della Manifestazione, un primato prestigioso quanto difficile)
– “Sono felicissimo, sia per il Quartiere che per l’amico Gianni Martino, ritornato alla vittoria dopo un lustro in Piazza. Un successo che occorreva anche per celebrare la nostra storica Sede, da poco restaurata. Desidero – inoltre – esprimere la mia soddisfazione per Franco Ricci che annovera, da questa sera, dieci successi personali in carriera ad Arezzo (d. 1968). Questa affermazione lo ripaga per la brutta prestazione riportata nella precedente Giostra, corsa ad agosto l’altra settimana, dedicata alla ‘Battaglia di Campaldino’. E’ stata una rievocazione altrettanto bella, quest’oggi ! Nulla da eccepire, a parte qualche baruffa di troppo sulla lizza. Se mi è concesso un paragone, direi che quest’ultima manifestazione giostresca si è rivelata ancor più elettrizzante, rispetto a quella straordinaria corsa in onore dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (sett. / 1984). Anche se – in quella occasione – furono disputate alcune carriere di spareggio. Alla nostra Compagine, questo 16° Trofeo – dedicato a Tommaso Sgricci – consente di abbandonare (singolarmente) l’ultima posizione nell’Albo d’Oro della Rievocazione. La mia viva speranza è che dopo il Cappotto conseguito due anni or sono, possano essere confermati gli ottimi risultati sinora ottenuti, negli anni a venire. Viva S. Andrea e i suoi Trofei ! Viva Arezzo ! ” (Sergio Nasi, 3 – sett. / 1989; d. G., p. s. G./to)
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…CORSA INFINITA NELL’IRIDE DEL TEMPO
3 settembre 1989: ingresso del paggetto Filippo Gabutti in Piazza Grande alla testa del Quartiere Biancoverde. S. Andrea conquisterà la sua XVI lancia d’oro con 7 punti. (Foto Massimo Di Gorga 1989)
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3 settembre 1989 XVI Vittoria di Sant’Andrea
Mani! solo mani “assatanate” di gloria, per la lancia d’oro dedicata alla drammaturgia di Tommaso Sgricci, nel duecentesimo anniversario della nascita.
(Arch. Priv. Nasi/Vannuccini)
Curiosa nota d’arte: le due lance d’oro assegnate nelle giostre disputate nel 1989, conseguite rispettivamente da Porta Crucifera e da Porta Sant’Andrea (foto sopra), sono state qualificate tra le aste più lunghe del Novecento Oltre 4 metri. L’intagliatore F. Conti, infatti, si dimenticò all’epoca di tagliarne la cima, per riportare i due trofei nelle misure consone richieste.
MARTINO E FRADDIAVOLO: PRIMO SUCCESSO IN COPPIA, NEL RICORDO DI DUNA
Il giostratore riuscirà a reggere, con il collo del piede, la staffa destra. Nell’impatto violento con il Buratto, infatti, la fibbia dell’arnese si spezzerà.
La prontezza di riflessi dell’alfiere di Viale Giotto eviterà la penalità di un punto. Un atto decisivo che porterà Sant’Andrea alla XVI Vittoria
e ad evitar così un possibile spareggio con Porta Crucifera, ferma a 6 punti, per un doppio 3.
Sant’Andrea: due santi protettori e un solo nome
- (Foto Alessandro Falsetti) Cattedrale di Arezzo: epigrafe reliquiaria in marmo del 1786 che ricorda la santità di Sant’Andrea Guasconi (o Guasoni), presunto martire aretino (V sec.). Da lui prende il nome il nostro quartiere. Sant’Andrea Guasconi era celebrato, secoli orsono, solennemente dalla diocesi, il 19 giugno (data del martirio precalendarizzata secondo la citazione della Biblioteca Sanctorum). Due santi patroni protettori, dunque, per un solo nome. Sant’Andrea Guasconi martire aretino, decapitato con i propri familiari in Colcitrone, è divenuto patrono ufficiale del Quartiere biancoverde dal 1986, dopo la revisione apportata dal Comitato della Giostra del Saracino. La compagine di piazza San Giusto, però, continua a celebrare tradizionalmente la festività territoriale del Santo Patrono il 30 novembre. (A. Andanti, A. Bardelli, M. Ezechielli – 2004; S. Nasi, M. Gamurrini, Don A. Bacci, A. Cirenei, Brigata Ar. Amici dei Monumenti – 1992, 1985).
- S. Andrea Apostolo. Il quadro realizzato nel 1989 da Gianni Stefanon, su commissione del prof. Andrea Andanti (storico dell’arte), con aureola in oro. In primo piano a sinistra, particolare dell’asta dedicata alla drammaturgia di Tommaso Sgricci, conseguita dal quartiere biancoverde il 3 settembre 1989. XVI successo di Porta S. Andrea. (Archivio storico biancoverde)
Altrettante citazioni storiche, ripongono la calendarizzazione liturgica ufficiale di “Sant’Andrea Guasconi”, al giorno 18 agosto. Nuove ricerche più o meno attendibili – infatti – riportano la ricorrenza legata al Santo aretino, in tale data che – come detto – era celebrata in modo solenne dalla antica Diocesi, per andare a scomparire e, poi decadere lentamente, secoli orsono. A Sant’Andrea Guasconi era intitolata la chiesetta, che dava il nome ad una delle antiche Porte medievali cittadine, nonchè, molto più tardi – negli anni ‘30 – allo stesso Territorio : il “Quarto di S. Andrea” (in pratica, localizzato nell’area interna di Colcitrone). Una delle Porte di ingresso della cinta muraria, ubicata – con ogni probabilità – non lontano dalla piccola chiesa stessa (nt./st., A. Tafi – Boll/.no Brigata Aretina Amici dei Monumenti; n.36, 1983, p.9)
- Il trio: Ricci, Gianni e Verità; lo chiamavano “trinità”. In carriera hanno 30 successi in tre.
- Pala realizzata da Daniela Borella- 2007 (Collez. Priv. Borella/Farinone) www.sergioborella.it
- Severi e De Rienzo, osservano Bellini e gli altri moschettieri …Tutti per uno!
(Arch. Priv. Foto P. Vannuccini e A. Severi)