OMAGGIO A CAMPANA

OMAGGIO A CAMPANA (la purezza dell’immagine descritta)

(Arch. Priv. A. Germani, Foto Tavanti, F. Rogialli e Sovint./AR)

Dino Campana da Marradi (FI) – scomparso nel 1932 – descriverà nei suoi “Canti Orfici” (1914) alcuni particolari della grande “Crocifissione”
invetriata custodita alla Verna, realizzata intorno al 1481 da Andrea Della Robbia; dopo un sopralluogo effettuato – dal poeta stesso –
nel settembre 1910, Recatosi personalmente in Casentino presso il Santuario francescano, giunto in cammino dal Mugello (f.f.).

– RICORDO DI DINO (E RINA) –

(Arch. Priv. Fam. Martelli San Colombano; FI)

LA VERNA; I GIGANTI DEL SACRO MONTE: S. FRANCESCO, DANTE, DELLA ROBBIA, MICHELANGELO E CAMPANA (La Verna; il “crudo sasso” dei Cattani)

Fu proprio il grande Mario Luzi – nel 1971 – a dare la notizia (sul “Corriere della Sera”) del ritrovamento del ‘primo’ manoscritto di Campana; andato al tempo perduto, fra le carte personali di Ardengo Soffici a Poggio a Caiano e al quale – decenni prima, nel 1913 – il poeta aveva affidato a Firenze – tramite Giovanni Papini – ai rispettivi componenti di ‘Lacerba’. Una lunga storia dolorosa, quanto affascinante. Campana furibondo, esternò, dopo le proprie richieste insistenti di restituzione, più volte andate inascoltate – addirittura – gravi minacce di morte all’arma bianca. Non perdonerà mai e poi mai – a Lacerba – la ‘perdita’ del suo primo manoscritto, gelosamente custodito ed intitolato : “Il più lungo giorno”. Il testo definitivo sarebbe uscito a breve termine neppure un anno dopo, rivisto ed arricchito, nel 1914 e con un nuovo titolo. Presso la tipografia di Bruno Ravagli – infatti – Campana pubblica la sua Opera. I “Canti Orfici”.

In occasione della ricorrenza dei 100 anni del pellegrinaggio effettuato da Campana alla Verna, nel 1910 – la Tigulliana – in rappresentanza di Genova e della Liguria, sarà presente in Casentino presso il Santuario francescano, la mattina di martedì 21 – sett. / 2010, alle 10 (Tig./Bach.)

Orlando “de Cluse” è il primo della Casata che negli Atti storici è definito come : “de Catanis”. Secondo la tradizione – l’8 maggio 1213 – egli incontrò presso Palazzo Nardini, a S. Leo nel Montefeltro, Francesco di Assisi (1181 – 1226) e, dopo aver ascoltato la sua predica, fece dono al ‘Poverello’ del Monte della Verna. L’ Atto notarile della cessione, però, fu stipulato dai figli – solo molto più tardi – il 9 luglio / 1274. Alla Verna – Dio In Essenza – fece dono delle Sacre Stimmate a San Francesco, nel 1224; per un ‘prodigio’ mai avvenuto in precedenza. Dopo l’incontro con San Francesco, Messer Orlando Cattani, visse una intensa vita spirituale – nonchè – una vecchiaia molto travagliata. Causa le serie divergenze politiche in contrasto con Guglielmino degli Ubertini; il vecovo guerriero, che privò poi Orlando persino del feudo di Chitignano. (Pier Antonio Soderi, Brigata Aretina Amici dei Monumenti, dic. 1989; Giovanni Zavarella, s.M.d.A., ott. 1988)

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