IL MITO DI ENZO PICCOLETTI

AREZZO, LA GIOSTRA, I MUSICI, IL SUO QUARTIERE, LA SUA VITA: “IL CAPITANO DI PIAZZA GRANDE”
Enzo: il Capitano per antonomasia (capitano dei capitani) scomparso in Arezzo il 3 marzo 1996

Piccoletti fu capitano del Quartiere di Porta Sant’Andrea per 16 anni (dal 1959 al 1975), vincitore nella Giostra del Saracino di quattro lance d’oro; vittorie conseguite nel 1963, 1968, 1970,1975.

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28 agosto 1994: l’abbraccio di un balestriere con Enzo Piccoletti;

 per gran parte dei ragazzi del Quartiere è stato “il primo” capitano, una guida davvero unica per chi ama profondamente la Giostra e soprattutto S. Andrea. In questi momenti si ripensa soprattutto a quegli anni in cui non vincevamo mai nulla; credo pertanto che questo “record del secolo” sia meritato per tanti di noi e per Enzo Piccoletti, in modo particolare, sia stata una soddisfazione mai provata, nemmeno da capitano. (Foto di Massimo Di Gorga)

Ed ecco un contributo poetico del Piccoletti, in questo brano c’è tutto l’amore che Enzo nutriva per Arezzo, ed in modo particolare per la nostra giostra.

O SARACINO

Era d’agosto del ’47 anche tu oh Saracino subisti le tue pene, fosti deposto dentro degli armadi assieme ai tuoi costumi medioevali, in casse alla rinfusa in qualche modo nella cantina assieme a della brace.
Ti riprendemmo quando vi fu pace Arezzo subì il bombardamento anche tu subisti quel tormento.
La pace ritornò nell’Aretino e noi ti riprendemmo o Saracino!
Fosti chiamato a Roma Capitale Genova ad onorar Colombo ti ha ospitato sei uscito per «l’olimpo» e l’hai onorato ti rinnovammo con dei costumi fiammeggianti,
infin con la TV fu messa in onda tutta la giostra con i figuranti e ti hanno osservato in tanti, tanti chi ti vide tornò alla sua memoria, le glorie d’Arezzo e rivide, il suo passato ritornò nella mente l’Aretino Petrarca che siede in cima allo scalino, Guido con le sue note musicali di Michelangelo ne vedi lo splendore osserva su Roma il cupolone del Vasari, lo Sgricci ed il Tarlati ne parlano i ragazzi, anche nei prati, ecco perché noi ti vogliamo bene e ogni anno al caldo Settembrino ti riportiamo in piazza o Saracino! (dal volume “Terra d’Arezzo un cantico parla di te la storia” di Enzo Piccoletti – vol. I, pag. 233 – Ed. Tipografia Sociale Arezzo, 1977)

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Lo ricordiamo con un’immagine di una Giostra di qualche anno fa, che lo vede entrare in lizza, fiero come un cavaliere epico, simbolo di una nobiltà d’animo sempre d’attualità, ma che Enzo impersonava come nessun altro: Un personaggio capace di racchiudere in versi la Giostra, come in questa celebre frase, da lui pronunciata nel 1992 e rimasta negli annali:

La vita tutta è un Giostra continua, una battaglia senza esclusione di colpi.
Ineluttabile torneo quotidiano; solo la morte l’arresta.

 TAMBURI
(1996)
Adesso che non sei più,
mi tornano in mente
consumate passioni
del tempo fuggevole,
partorite da infanti
in Piazza San Giusto,
cuore di tutti i pensieri.
Torna a memoria
ciò che hai dato di te,
per la storia
di questo nostro Quartiere,
con l’amore più grande
rivolto ad Arezzo
e alla sua tradizione.
Dai ricordi lontani
di vecchie battaglie,
rivivevi i cavalli,
i fantini, i tamburi,
le trombe, le lance;
Capitano vittorioso
o perdente di un soffio,
non cambiava mai nulla
perché per “un verso”
tu eri sempre vincente.
Ti ricorderò vivo
per quello che eri;
di biancoverde vestito
a cavallo con le tue quattro aste di gioia
e il cimiero argentato
sopra le spalle,
raggiante di orgoglio
per le “vittorie crociate”,
mi ordinavi rullare
sino a rompermi i polsi,
rischiando spesso avventato
di spaccare le pelli tirate
o le lenze più fini.
Adesso
quest’ultimo rullo,
con le lacrime amare
io lo dedico a te.

Omaggio a Enzo Piccoletti, pubblicato sul numero di aprile 1996 del giornale

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Ora Enzo vive nei cuori di tutti i quartieristi di S. Andrea.

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